2 Minuti d'Odio
Oggi si è conclusa la Settimana dell'Odio. Io e mia madre eravamo a casa, abbiamo consumato il pranzo e ci siamo preparati al rito, come predisposto e comunicato dal Grande Fratello nei giorni scorsi. Ci siamo seduti entrambi davanti al teleschermo, in attesa della trasmissione degli ultimi Due Minuti d'Odio. Questa volta dal teleschermo non sono uscite parole, solo l'inno dell'Oceania, mentre scorrevano immagini di morte e devastazione. Già, perche adesso noi Eurasiani siamo alleati dell'Oceania, e il nemico è l'Estasia. Esattamente una settimana fa un commando di terroristi Estasiani ha fatto scoppiare quattro, forse cinque, bombe in una delle più antiche e popolose città della Britannia. Il Grande Fratello aveva subito indetto La Settimana dell'Odio...
La cosa più terribile dei Due Minuti d'Odio non consiste tanto nel fatto che bisogna prendervi parte, ma, al contrario, proprio nel fatto che non si può trovar modo di evitare d'unirsi al coro delle esacrazioni. In trenta secondi, ogni tentativo di resistere puntualmente va all'aria. Una fastidiosa estasi mista di paura e di istinti vendicativi, un folle desiderio d'uccidere, di torturare, di rompere facce a colpi di martello percorre l'intero gruppo degli spettatori del teleschermo come una sorta di corrente elettrica, tramutando ognuno, anche contro la sua stessa volontà, in un paranoico urlante e sghignazzante. Eppure la rabbia da cui ognuno si sentiva posseduto era un'emozione astratta e indiretta che poteva mutare oggetto in un batter d'occhio, così come muta direzione il raggio d'una lampada tascabile. In questo stesso momento, infatti, il mio odio non è affatto nutrito contro l'Estasia, ma al contrario va alimentandosi contro il Grande Fratello, il Partito e la Psicopolizia; e in questi momenti il mio cuore, invece, si sente solidale con quell'eretico deriso e solitario che è a capo dei terroristi Estasiani, unico custode di verità e di senno in un mondo di bugie. Eppure un minuto appresso mi trovo completamente d'accordo col resto della gente e tutto quel che si dice del capo dei terroristi Estasiani mi sembra perfettamente vero. In quel momento il disprezzo per il Grande Fratello si tramuta in adorazione, e il Grande Fratello stesso s'innalza ai miei occhi come invincibile, impavido protettore, saldo come un baluardo contro le orde dell'Asia, e il loro capo, nonostante il suo isolamento, la sua impotenza e il dubbio che sussiste attorno alla sua stessa esistenza, diviene simile a un bieco stregone, capace, col solo mezzo della sua voce, di mandare in frantumi tutto il castello della civiltà.
La cosa più terribile dei Due Minuti d'Odio non consiste tanto nel fatto che bisogna prendervi parte, ma, al contrario, proprio nel fatto che non si può trovar modo di evitare d'unirsi al coro delle esacrazioni. In trenta secondi, ogni tentativo di resistere puntualmente va all'aria. Una fastidiosa estasi mista di paura e di istinti vendicativi, un folle desiderio d'uccidere, di torturare, di rompere facce a colpi di martello percorre l'intero gruppo degli spettatori del teleschermo come una sorta di corrente elettrica, tramutando ognuno, anche contro la sua stessa volontà, in un paranoico urlante e sghignazzante. Eppure la rabbia da cui ognuno si sentiva posseduto era un'emozione astratta e indiretta che poteva mutare oggetto in un batter d'occhio, così come muta direzione il raggio d'una lampada tascabile. In questo stesso momento, infatti, il mio odio non è affatto nutrito contro l'Estasia, ma al contrario va alimentandosi contro il Grande Fratello, il Partito e la Psicopolizia; e in questi momenti il mio cuore, invece, si sente solidale con quell'eretico deriso e solitario che è a capo dei terroristi Estasiani, unico custode di verità e di senno in un mondo di bugie. Eppure un minuto appresso mi trovo completamente d'accordo col resto della gente e tutto quel che si dice del capo dei terroristi Estasiani mi sembra perfettamente vero. In quel momento il disprezzo per il Grande Fratello si tramuta in adorazione, e il Grande Fratello stesso s'innalza ai miei occhi come invincibile, impavido protettore, saldo come un baluardo contro le orde dell'Asia, e il loro capo, nonostante il suo isolamento, la sua impotenza e il dubbio che sussiste attorno alla sua stessa esistenza, diviene simile a un bieco stregone, capace, col solo mezzo della sua voce, di mandare in frantumi tutto il castello della civiltà.
2 Comments:
viva la fratellanza!
Caro Blogger,
non trovando una mail alla quale risponderti,
e volendo proporti un servizio che
probabilmente Ti interesserà,
Ti chiedo di contattarmi a info@vascoblog.com
Ciao
Posta un commento
<< Home